I bambini di Aleppo

6 ottobre 2016

Oggi, abbiamo fatto un grande incontro dei bambini al Collegio di Terra Santa. C’erano centinaia e centinaia di bambini di tutte le scuole cristiane e di alcune associazioni musulmane per gli orfani di guerra. La scintilla era uscita da ACS. E noi francescani in collaborazione con i Padri Gesuiti e con tutte le scuole cristiane, l’abbiamo organizzata. Era un programma di diversi canti, balli e scene di teatro che ogni gruppo di scuola ha preparato. C’erano presenti due vescovi, diversi sacerdoti e religiosi con i direttori delle scuole e decine e decine di insegnanti. Era una reazione contro la violenza che è aumentata ultimamente ad Aleppo; una preghiera alzata a Dio affinché cessi la guerra. Il simbolo della giornata era quello della colomba con diversi colori di arcobaleno, che porta nel becco un ramo di olivo. È la stessa colomba mandata da Noè per esplorare che l’acqua era cessata dalla terra dopo il diluvio. Questa colomba “arcobalenica” era l’annuncio dell’era della pace… così anche nostri bambini radunati in festa oggi, dovrebbero essere il segnale della fine di un’era di violenza per far valere la pace. Un vescovo, nel suo breve discorso, ha detto che il Signore forse non esaudisce la preghiera nostra, dei grandi, ma non riesce sicuramente a non esaudire la preghiera dei bambini. Per questo chiedeva che tutti i bambini pregassero insieme per la pace in Siria e specialmente ad Aleppo. Un altro vescovo che era presente, si è scusato dopo un’ora perché doveva andare a celebrare due funerali di due giovani: uno sposato con un bambino e un altro fidanzato che si preparava per sposarsi. Sono stati ammazzati ieri da un missile che è caduto su di loro, per la strada. Il primo è il vescovo Jeanbart, Melchita. Il secondo è il Vescovo Mrayati, Armeno Cattolico. Dopo il pranzo preparato al sacco e dopo tuto il programma, i bambini sono tornati a casa, con le magliette bianche e con i cappellini fatti apposta per la giornata, per annunciare la pace a tutti quelli che avrebbero incontrato. Gli insegnanti erano quasi più contenti dei bambini… “hanno respirata un’altra aria”… “hanno preso un po’ di fiato” prima di tuffarsi di nuovo nella realtà cruda di una città che è diventata, specialmente negli ultimi giorni, un “grande cimitero”.

Testo mandatoci da un Frate di Aleppo

aleppo