Burundi_Missionari

Fr. Giovanni: Sono nato a Rovato (BS) nel 1977, ho vestito l’abito francescano a 22 anni, senza particolari sogni nel cassetto. Mi sentivo aperto ad ogni svolta della vocazione e quello che ho vissuto mi ha appassionato, in modo libero. Sono stato ordinato sacerdote nel 2008, negli anni successivi mi hanno chiesto di dedicarmi a diverse esperienze pastorali. Ne ricordo una in particolare, quando mi consegnai all’esigente obbedienza degli Spedali Civili di Brescia dove sono rimasto per sette anni. Un’esperienza caratterizzata dalla vicinanza alla so erenza e alle famiglie, nella condivisione della malattia e della morte.
Un giorno il Ministro Provinciale è venuto in visita alla nostra Fraternità dell’ospedale. Parlando dei frati missionari manifestò l’intenzione di rinnovare la comunità di Kayongozi in Burundi. Non era venuto a cercare me e io non avevo questa intenzione, ma ascoltandolo mi resi conto che si apriva una porta che mi avrebbe introdotto in un nuovo orizzonte: mi sono dato disponibile. La motivazione missionaria, che in me si fa ereditiera di quanto vissuto precedentemente, è fondamentalmente per la ricerca di vita autentica e piena di senso che riposa in Dio. Il processo che mi ha accompagnato è quello della spogliazione, innanzitutto nell’obbedienza e poi nello stare in luoghi di essenzialità, l’ospedale.
L’idea della missione è per me luogo per trovare Dio, amarlo e servirlo in una vita completamente consegnata, spogliata e offerta nel servizio. Ci ho penato per 10 giorni. La disponibilità non ha mai vacillato; da inizio giugno 2020 ad oggi è cresciuto il desiderio e l’entusiasmo anche con il contributo del corso al CUM di Verona, che ha generato in me un amore per l’Africa, pur non ancora incontrata.
Fr. Giovanni e Fr.Ivan
Fr. Ivan: Sono originario di Coredo in Val di Non (TN) dove sono nato nel 1972. Iniziai la vita francescana con l’anno di Noviziato nel 1994. In seguito, in particolare dopo la Professione solenne dei voti, mi fu chiesto di dedicarmi alle iniziative  dell’evangelizzazione: l’animazione vocazionale, la Peregrinatio del Crocifisso di S. Damiano che mi tenne impegnato per due anni facendomi girare tutto il Trentino e fu un’esperienza molto forte e sperimentai la Fraternità tra la Gente.
La vocazione missionaria in me è più o meno sempre stata presente. La missionarietà infatti era di casa nella mia parrocchia a Coredo. Avevamo 5 missionari in Africa, 3 frati e 2 suore, da seguire e sostenere. Fu grazie alla loro testimonianza che nacque in me il desiderio della missione, ma per un certo periodo di tempo rimase un po’ da parte, fino a quando la passione per l’iconografia a cui mi dedicavo mi portò ad a affacciarmi all’Africa per la prima volta. L’occasione venne da parte delle Suore Francescane dei Poveri, che mi chiesero di realizzare per la loro casa di noviziato in Senegal un Crocifisso di san Damiano, poi un dipinto per una cappella e di svolgere dei corsi di iconografia sul posto. Quando sentii che in Senegal si apriva una presenza di noi Frati minori, mi resi disponibile per essere parte di questa fraternità e così fu dal 2016 al 2019.
La preparazione per il servizio in Burundi si è concretizzata nella partecipazione al Corso per “I missionari in partenza” organizzato dal CUM-Missio di Verona. Al di là delle lezioni è stato molto bello ritrovarsi tra futuri missionari: religiosi/e, laici, sacerdoti con il biglietto già pronto per l’Africa o l’America Latina, accumunati da una chiamata e dalla speranza. Nel ritornare in missione penso che mi venga chiesto anzitutto l’atteggiamento umile di chi apprende il significato delle cose dalla gente del luogo, attraverso la condivisione della vita.


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